quarta-feira, 22 de junho de 2011

492- Artigo - Maria Rosa Dominici - L’APPARTENENZA,L’IDENTITA’,IL FATTO RELIGIOSO :ILCONFLITTO NEL FIGLIO DEL MATRIMONIO MISTO

Um artigo de minha querida amiga Maria Rosa Dominici sobre a identidade, o sentimento de pertencimento e a questão religiosa nos filhos de casamentos mistos (entre pessoas pertencentes a grupos étnicos e religiosos distintos).

L’APPARTENENZA,L’IDENTITA’,IL FATTO RELIGIOSO :ILCONFLITTO NEL FIGLIO DEL MATRIMONIO MISTO
.di MARIA ROSA DOMINICI-
XV Congresso internazionale AIEMPR
5/9 SETTEMBRE 2001 BUENOS AIRES


INTRODUZIONE:
Nel matrimonio misto per etnia e per religione,il figlio diventa soggetto e “luogo” del conflitto,nel momento in cui il rapporto coniugale diventa problematico,quando emergono elementi affettivamente e socialmente distruttivi,quali l’intolleranza,il fanatismo e il senso di possesso riguardo al figlio inteso come depositario di usanze e credo religioso da tramandare nella continuità ereditaria.
E’ in tale conflitto che si manifesta sempre piu’ frequentemente il caso della SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORE da parte di uno dei coniugi e, potrei affermare che cio’ avviene con piu’ frequenza in nazioni come l’ITALIA ,in cui l’esperienza dell’accoglienza e della convivenza multietnica e multireligiosa è cosi’ recente .
Tutto cio’ comporta la privazione dell’affetto che ogni bambino ha diritto ad avere  da entrambe i  genitori. Nel nostro paese,il problema ha trovato una sensibile attenzione e risposta anche da parte del Governo ,nella senatrice,presidente della commissione speciale in materia d’infanzia del Senato,che ha organizzato un interessante convegno “Sottrazione dei minori: convenzioni internazionali e culture a confronto “ nell’aprile del ’99 ,e da cui ho tratto alcuni dati .Dati ISTAT relativi ai matrimoni bi-nazionali del ’94,sottolineano una maggiore predisposizione dei maschi italiani (6703 casi) rispetto alla componente femminile(2899 casi ) al matrimonio col partner straniero .I maschi prediligono donne dell’ Est Europeo e America Latina,mentre le donne contraggono matrimonio con Africani ,Asiatici ,Americani. Questo trova conferma nella casistica che ho osservato .

IL TRAUMA NEL BAMBINO :

In queste situazioni il bambino vive il trauma della separazione ,della bigenitorialità ,e della conflittualità violenta. Tutto cio’ è pregiudizievole per il suo diritto ad una crescita  armonica ed equilibrata , l’IO in formazione,la personalità in evoluzione,subiscono ferite che poi si evolvono in fragilità ,insicurezza,autocolpevolizzazione ,conflitto di lealtà  che producono spesso,nel futuro, forme di autoemarginazione.
Un elemento ,che spesso mi capita di osservare come giudice onorario presso il tribunale dei minori di Bologna, è “l’uso della maternità” che nulla ha a che vedere con problematiche religiose ,da parte di donne dell’EST.La nostra è una regione ricca (l’Emilia Romagna ),specie sulla riviera,molte giovani dell’EST iniziano una relazione con giovani benestanti  del luogo ,restano in cinta, si sposano, acquisiscono diritti e poi abbandonano il figlio,oppure lo usano come elemento di ricatto .
In altri casi ,la contesa etnica e religiosa fa subire a questi bambini lo sradicamento relazionale e socio culturale in cui erano inseriti e stavano mettendo le proprie  radici amicali ed affettive,ricordo come fosse straziante per me ,quando per motivi di lavoro di mio padre dovevamo trasferirci in altro luogo ,erano dei veri e propri LUTTI !
Per questi figli,all’improvviso,in modo altamente distruttivo, cio’ che era stato “ BENE e BUONO “ fino a quel momento, diventa “MALE e CATTIVO “creando ulteriore disorientamento .
Ricordo il caso di un bambino, di cui dovetti occuparmi come perito del Pubblico Ministero.Il bambino ,era figlio nato dal matrimonio tra un italiano e una donna inglese, dopo alcuni anni ,la madre inizio’ una relazione extraconiugale con un tunisino di fede islamica ,ci fu la separazione,il padre per non traumatizzare ulteriormente il figlio,decise di lasciare la casa alla madre e al bambino.La madre inizio’,nella stessa casa , la convivenza con il tunisino,dal quale ha avuto due figli ,subito formati alla fede islamica ,in questo periodo lei denuncio’ l’ ex marito ,accusandolo di abusare sessualmente del figlio durante  gli incontri che questi aveva con suo padre, dalla mia indagine peritale si evidenzio’ che tutto  cio’ era falso ed era motivato dalla volonta’ del convivente di “appropriarsi “anche del bambino.Trovai,infatti ,in un disegno datomi dalle maestre della classe elementare frequentata dal minore , la prova di questo intento,il piccolo aveva dovuto disegnare il proprio albero genealogico e in esso,al posto dei nonni paterni aveva scritto i nomi dei genitori del convivente della madre,alla mia richiesta e chiarificazione sull’errore di quella scritta ,il bambino mi rispose che lo aveva obbligato il compagno della madre,tutto cio’ nella prospettiva futura di farlo diventare musulmano come le sorelline.In effetti l’islamismo non è solo una religione,ma è anche  legge che codifica i rapporti giuridici e sociali, anche dentro la famiglia .

L’APPARTENENZA E L’IDENTITA’ :
Restando nell’ambito del matrimonio misto , ci troviamo spesso di fronte ad atti compiuti su figli minori  ,che configgono con le nostre leggi e che d’altronde sono retaggio di usanze che confermano l’appartenenza e l’identità religiosa di uno dei coniugi .
Pensiamo alla drammaticità di pratiche come l’INFIBULAZIONE,o l’ESCISSIONE,pratiche ancora diffuse, anche se sommerse,in certe comunità di immigrati in cui permane ancora la figura onnipotente del padre padrone ,che decide con potere assoluto per il corpo e lo spirito del figlio .
Il musulmano puo’contrarre matrimonio misto con donne cristiane o ebree ,mentre per la donna musulmana è interdetto qualsiasi matrimonio con un uomo di altra fede,questa è una evidentissima violazione della liberta’ di coscenza.A tale proposito l’Arabia Saudita e lo Yemen,quando alle Nazioni Unite, fu votato l’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, questi due Paesi si astennero o non parteciparono alla votazione.
art. 16: 1)Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia ,senza alcuna limitazione di razza,cittadinanza o religione.Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio,durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
2)Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
3)La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato
.Come tutti sappiamo tale documento fu adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 ,gia nel preambolo della Dichiarazione è scritto…..”Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti,uguali e inalienabili,costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell’uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui  gli esseri umani  godono della libertà di  parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la piu’ alta aspirazione dell’uomo…………….
Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell’uomo,nella dignità e nel valore della persona umana, nell’eguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna….”
Negli articoli,( 2,3,13,18 25,26) si  cita piu’ volte il diritto alla LIBERTA e alla propria Religione,per tutti gli individui, ma sembra che nella attuale situazione sociale ai bambini che soffrono in tali contese non siano neanche riconosciuti i loro,oppure il minore non è un individuo portatore di diritti  ?
Il ricorso al “principio di confessionalità” permette al marito musulmano,rientrato nel suo paese d’origine , di sciogliere il matrimonio contratto in Italia, non vi è” vocazione ereditaria” fra i coniugi e gli eventuali figli non musulmani,sono esclusi dalla successione paterna .
Volutamente cito alcuni casi in apparenza non drammatici ,ma esemplari e significativi riguardo una necessaria informazione e formazione preventiva delle problematiche che un figlio di coppia mista puo’ incontrare:
conosco una coppia di coniugi costituita da un italiano e da una giovane nordafricana,entrambi laureati, ceto sociale e culturale elevato, profondamente innamorati , vivono in Alto Adige ,lui ,quest’anno ,dopo 7 anni di matrimonio ,ha dovuto celebrare  anche nel paese della moglie, il matrimonio con rito musulmano, hanno 2 figli ,un maschio e una femmina che iniziano ad andare all’asilo …e qui è sorto il primo problema che ha ferito molto i bambini  e ha creato grande imbarazzo nel padre.L’episodio :non avendo dato disposizioni circa l’alimentazione furono serviti ai figli i tipici wurstel,che ogni bambino altoatesino mangia ,ovviamente loro li apprezzarono molto e lo dissero in casa ,la moglie reagi’ male e da allora per questi bambini questo cibo è diventato l’angoscioso simbolo della loro “diversità “ dai loro coetanei ,loro musulmani non possono mangiarli ,tutto cio’ era stato evitato fino a che non avevano avuto l’età per una socializzazione extrafamiliare .Un mio compagno di università ,ebreo osservante sposa una donna cattolica ,lo incontro dopo molti anni vede i miei figli,ne è quasi commosso, gli chiedo se ne ha ,mi risponde che quando affrontò con sua moglie questo argomento specificando che li avrebbe cresciuti nella fede ebraica ,la moglie lo convinse ,per non rischiare il loro matrimonio a causa  della preminenza di una delle loro fedi, alla chiusura dei deferenti.
Oppure ..bambini extracomunitari che riportano in modo visibile,il disagio per il maltrattamento fisico ,genitore che viene richiamato a vari livelli istituzionali,scuola,servizi sociali ,tribunale minorile e giustifica il suo comportamento maltrattante come diritto educativo ,legato alla sua cultura e fede ,la punizione corporale per insegnare il rispetto e nulla vale dimostrare che anche ai padri e alle madri italiane,cattoliche che fanno ciò ai loro figli viene applicata la sanzione di legge cosi chiara nella 269

I  3 LIVELLI DEL CONFLITTO :

Sono evidenti i conflitti in cui si trova coinvolto il bambino,figlio della coppia multietnica e multireligiosa,infatti sono gli stessi che la coppia genitoriale ha affrontato nel suo costituirsi e poi nel suo sciogliersi,sono:
1)l’interindividuale,
2)l’intercomunitario ,
3) l’interstatale .

1°L’interindividuale è determinato dalla qualità della relazione coniugale quando si manifesta lo scontro o l’incontro delle 2 culture nell’educazione dei figli.In genere una famiglia con una buona intesa e conoscenza preventiva con conseguente chiarezza sulle problematiche future ,opta per una scelta biculturale o assimilazionistica. La scelta biculturale permette al figlio di vivere la doppia appartenenza come elemento arricchente,mantenendo vive le radici familiari ,senza considerazioni prioritarie o minoritarie dell’una o dell’altra .
A tale proposito  ho in mente la coppia formata da una donna indu’ e da un  italiano,e quella tra una donna cattolica e un uomo musulmano,turco,,entrambe le coppie hanno deciso di lasciare crescere i loro figli a contatto con le loro  reciproche culture e religioni dicendo che poi ,quando saranno maggiorenni loro stessi potranno fare la scelta in cui meglio si riconosconoLa scelta assimilazionistica comporta l’accantonamento della cultura e delle origini del coniuge straniero ,in base ad un realistico principio di economia vitale legato all’inserimento del nucleo familiare ,c’è per esempio un bambino figlio di una coppia formata da un tunisino  e da una italiana ,che è stato chiamato ALI’- GIUSEPPE.
.Quando ci si trova di fronte ad una negoziazione conflittuale , è l’espressione di quelle coppie in crisi  che vivono con disagio la loro appartenenza a due culture e tendono a far prevalere ognuno la propria modalità di vita provocando problemi di identità nel figlio che vive il contrasto fra modalità educativa e appartenenza religiosa.

2°Intercomunitario ,se gli sposi sono di comunità differenti ,per tradizioni,lingua,cultura,religione,sin dall’inizio troveranno grandi opposizioni parentali e sociali al loro matrimonio (,basti pensare a alla recente guerra in BOSNIA e KOSSOVO  e a cio’ che è successo a coniugi di coppie miste,) che incideranno sulla qualità dello stesso,e se inizialmente dimostrano di essere meno legati alle tradizioni familiari,sociali ,religiose del gruppo di appartenenza,accettando anche il rischio di ripudio e l’isolamento dal contesto d’origine,l’evento divorzio ristruttura le relazioni d’origine .Dal privato della diade coniugale si amplia il conflitto coinvolgendo la solidarietà del gruppo di appartenenza e quindi ad un conflitto che invade la sfera sociale,quando di fatti cosi’ se ne impossessano i media, questi forzano l’opinione pubblica ,creando schieramenti che cercano di fare pressione sulle autorità del Paese di appartenenza di uno dei 2 coniugi e in tutto cio’ si dimentica il figlio vittima ,ulteriormente vittimizzato.

3°Interstatale ,quando si coinvolgono i rapporti tra gli Stati di appartenenza dei membri della coppia e i riferimenti esistenti o mancanti tra i rispettivi sistemi giuridici.Questo è il livello piu’ significativamente importante,non solo per la tutela dell’istituzione famiglia, ma anche dei singoli membri .Spesso manca la chiarezza giuridica fin dal momento della ufficializzazione dell’unione,spesso per vedere riconosciuto il legame in entrambe i paesi,molte coppie celebrano piu’ matrimoni.Tale assenza pregressa di accordi a livello giuridico ovviamente si aggrava in caso di  eredità,divorzio o custodia dei figli

CONCLUSIONI
S. e A..di dieci e undici anni,sono da molti mesi in Siria, dove li ha portati il padre ,che viveva e lavorava con la moglie italiana a P. ,la mamma non li ha piu’ visti,il padre non li riporterà mai piu’ inItalia,ora vanno a scuola là,imparano l’arabo e dimenticano l’italiano, i loro compagni di scuola ora sono altri e hanno già un’altra mamma che si occupa di loro…….
D.e D,sottratte dalla mamma e portate in Israele,fatte entrare in una setta ebraica fondamentalista  ,il papà le ritrova e le sottrae, ma da allora vivono nascosti ,nel timore di ritorsioni terroristiche……
A.    e A.,di undici e sei anni aspettano segregate nell’ambasciata italiana ,insieme alle loro mamme che le hanno rintracciate , il permesso di rimpatrio dalla Libia ,ove il padre le ha portate dopo averle rapite …
La senatrice presidente della commissione speciale in materia d’infanzia del senato ,una volta ebbe a dire:”Forse dovremmo iniziare ad educare i nostri bambini alla cultura della separazione….”è amaro ,ma sembra proprio cosi’,come risorsa paradossale per attrezzare queste incolpevoli e inconsapevoli vittime a situazioni abbandoniche sempre piu’ frequenti.Mi ritorna alla mente una frase che un bambino  abbandonato in un istituto ,mi disse quando avevo 18 anni “Perché le leggi non le fanno i bambini ?…cosa capiscono i grandi di noi ?…perché non vedono come stiamo male ?…”
Credo che tutti i bambini dei casi che ho citato si facciano questa domanda , ma mi piace anche pensare a quei tanti bambini,figli di coppie miste felici, a quei bambini di doppia nazionalità che rappresentano e prefigurano una UMANITA’ piu’ ricca di relazioni e quindi di cultura e opportunità contro  divisioni,barriere,razzismi ormai superabili , loro certamente riusciranno a coniugare insieme parole come  libertà, civiltà e amore dell’altro da sé.,spesso questo si vede la dove vi è stata una scelta consapevole,un ‘assunzione di responsabilità matura ,mi riferisco ai tanti bambini stranieri,con radici in etnie e fedi diverse ,che vengono adottati da genitori che rispettano e conservano loro le radici della loro origine,questa è la funzione genitoriale ., che tanti genitori biologici non hanno,in quanto vivono il figlio solo come luogo del contendere all’altro .come proprietà indivisibile ,non come  parte di entrambe ed in divido portatore di diritto ,primo fra tutti quello della conservazione degli affetti famigliari.

Um comentário:

  1. molto belo articulo.
    Così fa bene leggere.
    Un saluto a lei ed anche a te.
    Ettore, mio amico, ha gia letto?

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